Nautoscopio: un sogno che diventa realtà. Video-intervista al suo creatore, Giuseppe Amato
Il Nautoscopio
Il Nautoscopio è un’installazione architettonica che fa ormai parte del paesaggio del lungomare di Palermo. Lo vediamo quando percorriamo il Foro Italico e la Cala, a volte lo incontriamo anche durante i nostri tour per la città. E’ anche un luogo molto frequentato nelle notti d’estate. Ma di cosa si tratta esattamente? Spinti dalla curiosità, abbiamo incontrato il suo creatore.
Qui trovi la video intervista:
Chi è Giuseppe Amato
“Un ex-biologo pentito”, è così che si definisce, palermitano, cosmopolita, dedito all’architettura e al design. Noi, per descriverlo, vorremmo utilizzare un neologismo: un “immaginatore”. Immaginare è il suo atto creativo. La capacità di creare nella sua mente realtà non ancora esistenti è frutto di un mondo interiore profondo e complesso, ingarbugliato, non finito, sognante, senza limiti tracciabili, fatto di fantasie e fascino per il passato. È con queste coordinate che nasce il Nautoscopio.
L’arte di Giuseppe
Chi di noi, da bimbo, non ha sognato una casa su un albero?
Giuseppe ha conservato questa capacità di sognare anche da adulto. Proietta sé stesso nella storia, in un passato a volte reale, a volte immaginato. Nella sua mente crea mondi alternativi, esistenze utopiche. Le sue opere rappresentano soltanto la parte tangibile e concretamente realizzabile di un mondo interiore che va ben oltre i limiti della realtà materiale. Un mondo che deve fare i conti, suo malgrado, con la forza di gravità, con i limiti e la finitezza del reale.
Da questa energia immaginativa nasce la riflessione dell’artista. Un uomo che, in quanto tale, ha la necessità di stare al mondo, di abitare, di costruire un rifugio per se stesso: una casa. E se noi tutti scegliamo, nella nostra casa, i colori delle pareti o la disposizione dei mobili, Giuseppe, nel suo mondo, di questa casa sceglie tutto: l’origine, la storia, il suo destino e l’ubicazione.
Il Nautoscopio: una tappa del progetto “Unexpected homes – case d’artista”
Comincia così ad immaginarsi posti in cui vuole vivere. Ogni luogo diventa parte del suo progetto “Unexpected homes, case d’artista”, definite da lui stesso “architetture utopiche ma realizzabili”. Nascono così idee come:
- La casa su un fiume: un ponte abitabile, con l’acqua che scorre sotto, dotato di canne da pesca.
- Concepcion: una casa che ha la forma del relitto di una nave. Riempita di libri da Eratostene di Cirene 2500 anni fa, poi naufragata e riemersa nel deserto.
- Torre maestra: una torre di avvistamento utilizzata in passato dai pescatori per essiccare il pesce.
E’ in questo mondo immaginario di case e luoghi che nasce il Nautoscopio.
Ecco cosa è il Nautoscopio
Nell’intervista, Giuseppe Amato definisce il Nautoscopio uno “strumento nautico per osservare le navi in transito”. Noi lo chiameremmo anche un sogno che diventa realtà. In altre parole, una idea che, facendo i conti con il mondo reale e le sue leggi fisiche, diventa concreta e tangibile. Fare i conti con la realtà significa però costruire una casa in acciaio al carbonio e legno dal peso di 9 tonnellate, e significa soprattutto realizzare, all’interno dell’albero maestro centrale, un contrappeso di ben 10 tonnellate (un siluro lungo ben 8 metri!), che permette di sollevare l’unità abitativa fino a 15 metri di altezza semplicemente ruotando una manovella.
Un progetto che Giuseppe ha pensato nel 2004, ha esibito nel 2009 al salone del mobile di Milano e che ha realizzato a Palermo nello stesso anno. Il Nautoscopio, insieme agli altri progetti, costituisce il portfolio dell’artista. Utopie pronte a diventare realtà.
Le altre attività di Giuseppe Amato
Parallelamente al progetto delle unexpected homes, Giuseppe Amato si dedica anche alla creazione e all’allestimento di spazi interni, abitativi e commerciali. Argani, timoni, strutture meccaniche, letti che si sollevano in aria lasciando spazio al tavolo da pranzo: i risultati sono spesso strabilianti.
Un esempio è l’allestimento del negozio Caruso Menswear a Milano, in cui i locali commerciali diventano un’esplorazione del mondo dell’opera lirica, “Dream”. Chi passa per strada vede, dalla vetrina, la macchina scenica, le quinte del teatro viste da dietro, e l’argano per aprire il sipario. Una volta aperto il sipario stesso, il cliente trova la rappresentazione di 5x5m del teatro Regio di Parma con il pubblico presente in sala, ben 1000 persone. Il tutto realizzato in legno, argento, oro e madreperla! Per conoscere più a fondo i progetti e il mondo di Giuseppe Amato, vi invitiamo a visitare il suo sito www.giuseppeamatostudio.com
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